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SARA CURLY
“About Time”

TRACK BY TRACK

 

“Just the Four of Us” è una ballata pop dalle influenze country, soul, rnb e rock e dalle atmosfere romantiche e nostalgiche che parla del rapporto di amicizia a distanza fra 4 amici che si sono conosciuti ormai 10 anni fa durante il loro Erasmus e che continuano a “rincorrersi” per l’Europa per ricreare ogni volta la stessa “bolla” vissuta anni prima, ogni volta come se il tempo non fosse mai trascorso.

 

Il secondo singolo, “Deal With It”, rimane nel mood e nelle influenze di “Just the Four of Us” sul piano delle sonorità, ma aggiunge toni decisamente più aggressivi ed energici grazie alle chitarre più “croccanti” e alle parole e tematiche più “taglienti”, per quanto riguarda la lirica. “Deal With It” (it. “Arrangiati”) è una canzone che oscilla fra la tristezza del non sentirsi ricambiati in un rapporto e l’”arroganza” del riprendersi ciò che è proprio, ovvero il proprio valore, l’amore per se stessi e la propria consapevolezza, che appartengono solo a noi e non possono essere delegati o affidati a nessun altro.

 

“Time Is On Our Side” cambia nettamente i toni rispetto ai precedenti brani e aggiunge nuovi colori alla palette dell’EP. Richiama un mondo più funky dalle influenze quasi bossa-nova, in un riff che alterna un andamento “saltellante” del ritornello a strofe su cui la linea vocale crea un effetto “sasso nell’acqua”. Questo brano riprende il concetto intorno a cui ruota l’intero EP, “Time”. “Il tempo è dalla nostra parte” rappresenta il mantra che ha accompagnato la realizzazione del progetto, un sogno che ha iniziato a delinearsi ormai 4 anni fa, che nonostante tutte le difficoltà e “contrattempi”, prima o poi avrebbe trovato il proprio momento favorevole. Parla della pazienza, della determinazione e della fiducia nel compimento dei propri sogni e dell’importanza di avere persone al proprio fianco che sposano e condividono con noi gli obiettivi, le passioni e i traguardi.

 

L’EP si chiude sulle note di “That’s Not Fair”, che in realtà è la prima canzone ad essere stata scritta, il punto di origine di tutto. “That’s Not Fair” richiama nettamente atmosfere più blues e classic soul, strizzando l’occhio, sia nelle sonorità che nelle liriche, ad artiste di ispirazione come Etta James e Joss Stone. Anche il testo stesso del brano si rifà a quei “luoghi letterari” tipici di classici del soul/blues come “Love Me or Leave Me”, “I’d rather go blind”, “I put a spell on you”, in cui il dolore da cuore infranto è lampante e tangibile fin dal primo ascolto. Insomma, un vero e proprio omaggio a tutto il background musicale che ha dominato i miei ascolti da sempre e che ha forgiato decisamente il mio modo di sentire e vivere la musica.

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